Il consigliere comunale Luca Manzo, intriso di passione ed orgoglio, ci svela alcuni dettagli di questo progetto. Un’iniziativa che unisce storia, bellezza ed inclusione, tramite lo sguardo innocente dei più piccoli
Si è sempre detto che in alcune ville del Granatello ci siano dei fantasmi. Sono storie fantasiose, talvolta suggestive, alcune anche romantiche, ricche di suspense e mistero. Di recente queste ville, così come altri luoghi storici del comune di Portici, sono state “invase” da altre creature fantastiche. Che siano orchi, principesse o fate, ognuna di queste creature contribuisce a rendere l’atmosfera incantevole e magica, che siamo abituati a percepire solo nelle favole. Quest’idea è al centro del progetto “Una città da favola” promosso dalla casa editrice “Gemma Edizioni” , a cui ha aderito anche il Comune di Portici.
Noi de –Il caffè sospeso– abbiamo saputo dell’iniziativa in seguito ad un post condiviso sui social dal consigliere comunale Luca Manzo e non potevamo che incuriosirci. Così siamo andati a parlare direttamente con lui, il quale, avendo curato e strutturato il progetto insieme all’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosaria Cirillo, ci ha illustrato questo bellissimo progetto.
In che cosa consiste il progetto “Una città da favola“?
“Consiste nel creare delle favole ambientate nella propria città e facendole scrivere direttamente agli studenti degli istituti comprensivi del territorio. Io e la dottoressa Cirillo abbiamo deciso di aderire al progetto poiché dà la possibilità ai nostri ragazzi di sperimentare la redazione di un vero e proprio libro, corredato anche dalle loro illustrazioni.”
Com’è nata l’idea della partecipazione al progetto?
“Il comune di Portici ha potuto partecipare al progetto “Una città da favola” perché siamo stati insigniti dell’importante onorificenza di Città che legge. Un prestigioso riconoscimento che viene attribuito alle città che hanno valorizzato la lettura. Per noi del territorio la lettura è fondamentale, infatti tra le tante iniziative, nel 2019, sia come amministrazione comunale che come comunità porticese, abbiamo sostenuto la libreria Libridine, una libreria indipendente che stava per chiudere. Infine la casa editrice Gemma Edizioni, con il programma Cepell (Centro per il Libro e per la Lettura), del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo ha contattato i comuni che avevano ricevuto questa qualifica, proponendo la progettualità in questione”.
Dunque, un progetto che vuole promuovere la lettura, la scrittura e l’affermarsi di nuovi talenti del territorio locale.
Qual è la mission di questa iniziativa?
“L’intento principale era quello di rafforzare nei ragazzi la conoscenza della propria città, imparando a conoscere la nostra storia dall’interno ed immaginando delle storie fantastiche che possano essere ambientate nei nostri territori e non altrove.
In questo modo anche gli alunni di altre località italiane potranno conoscere la storia di Portici, ed invogliare così anche il turismo interno. Spesso infatti gli italiani preferiscono viaggiare all’estero, senza soffermarsi sui suggestivi panorami italiani o sulle sue comunità culturali e monumentali”. Nel caso di Portici, possono essere la sua Biblioteca comunale, il santuario Santa Maria della Natività e San Ciro, il prestigioso Herculanense Museum o Villa Menna.
Quali sono invece i luoghi che potrà visitare un ipotetico utente sfogliando il libro?
“In seguito ad alcune riunioni programmatiche con i dirigenti scolastici e con i docenti delle varie classi abbiamo stabilito di comune accordo quattro luoghi (uno per ogni istituto comprensivo che ha aderito) in cui gli studenti dovevano ambientare la propria favola. L’obbiettivo era appunto quello di non farle sovrapporre”. La lista dei luoghi da favola di Portici:
Il bosco di Portici
Pietrarsa, la prima ferrovia di Europa
La reggia di Portici
“Ed infine il Granatello, un tempo meta di villeggiatura. Per non dimenticare il legame indissolubile che lega i Porticesi al mare. Un posto intriso di storia, che da qualche anno è impreziosito dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, museo e ricovero di tartarughe marine”.
C’è un particolare che vi distingue dagli altri?
“All’interno del libro ci sarà una bellissima filastrocca, recitata e registrata da uno degli insegnanti. Questa si potrà anche ascoltare sul cellulare tramite un QR code. Quindi una piccola parte del testo si presenta come un audiolibro. In questo modo possiamo venire incontro alle fasce più deboli”.
Entro quanto tempo potremmo leggere queste “favole porticesi”?
“Entro il mese di giugno, massimo luglio dovremmo completare il progetto. Per l’esattezza saremo tra i primi comuni selezionati a terminare la stesura del libro”. Un’ottima notizia, che il consigliere Luca Manzo ha appreso proprio durante una celebre ricorrenza: il 23 aprile, la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore.
Per scrivere della propria città bisogna conoscerla. Quanto pensa sia importante la conoscenza storica del proprio territorio?
“Per me è fondamentale. Non a caso nel 2019 ho ideato un progetto insieme all’assessore Cirillo, dal nome “Quo Vadis”. Si trattava di un percorso realizzato insieme ai docenti, per insegnare ai ragazzi la storia del loro territorio. Dunque sono andato personalmente nelle scuole, chiarendo chi siano i personaggi illustri a cui sono state dedicate alcune strade porticesi. Abbiamo prediletto figure come i pittori Marco De Gregorio e Giuseppe De Nittis che, per quanto siano importanti, difficilmente vengono inseriti nei libri di scuola. Ed è davvero emozionante percorrere una strada, sapere a chi sia stata dedicata e per quale motivo. Un altro esempio può essere piazza Poli, eretta in onore di un politico e sindaco di Portici davvero importante, Sebastiano Poli.
Questo ti consente di trasformare gli alunni in custodi della memoria collettiva, in modo che possano tramandare alle generazioni future il nostro patrimonio immateriale”.
Cosa consiglierebbe a questi piccoli scrittori?
“Di continuare questo percorso di conoscenza cittadina attraverso delle visite guidate o dei giochi educativi. Purtroppo ci sono tante attività che le persone ignorano. Tra questi ricordiamo la caccia al tesoro presso il museo di Pietrarsa, un’attività ludica che ti permette di conoscere la stazione ferroviaria omonima”.
Parteciperete anche il prossimo anno?
“La volontà è di partecipare anche per il prossimo anno, perché così potremo coinvolgere anche altre scuole e classi”.
E noi ce lo auguriamo vivamente e ringraziamo il consigliere comunale Luca Manzo per averci dedicato un po’ del suo tempo.