La vera storia di braccio di ferro. Fonte: https://www.flickr.com/

La città di Chester tramanda la sua storia: braccio di ferro esiste davvero!

Chi dice che i fumetti  siano solo finzione? È il caso di Pop-Eye, (in italiano braccio di ferro), l’iconico personaggio che abbiamo tanto amato e che ci ha divertito con le sue battaglie. Abbiamo letto e visto le sue avventure, prima sui fumetti e poi in televisione. Ma c’è stato un tempo in cui la finzione era realtà e si aveva la possibilità di parlare proprio con lui, (stando ben attenti a non farlo arrabbiare). Attenzione, non abbiamo perso il senno e ve lo dimostriamo raccontandovi la vera storia di braccio di ferro!

Sigla iniziale di Pop-Eye (braccio di ferro).
Fonte: you tube.
Dietro il personaggio c’era una persona reale

Dietro il personaggio fantastico c’era una personale reale. Si chiama Frank “Rocky” Fiegel, nacque in Polonia nel 1868 ed inizialmente era un marinaio. In seguito emigrò in Illinois negli Stati Uniti, dove lavorò come inserviente e buttafuori presso la “Wiebush’s Tavern” di Chester.

Frank era un personaggio particolare e all’interno della taverna attirava l’attenzione di molti. Intorno ad un focolare raccontava le sue storie avventurose, mentre mangiava spinaci e boccheggiava una pipa. Dalle sue parole si intraprese che era un attaccabrighe, un uomo forte e vigoroso, che riusciva sempre a prevalere sugli avversari. Tra le tante persone che ammiravano il personaggio c’era anche il famoso fumettista statunitense Elzie Crisler Segar.

La storia della nascita del personaggio braccio di ferro

Segar intuì subito il potenziale di Frank e decise di disegnare i suoi lineamenti su carta, riprendendone le caratteristiche. In questo modo nacque Pop-Eye, tradotto in italiano come braccio di ferro, (per la sua forza straordinaria). Era il 7 gennaio del 1929 e fece la sua prima comparsa il 17 gennaio nella striscia a fumetti Thimble Theatre.

Perché chiamarlo “Pop–Eye”?

In inglese il termine Pop-Eye indica una malattia pericolosa che può colpire alcuni pesci, lasciandoli con un solo occhio gonfio che sembra uscire dalla sua orbita. Quando Segar vide Frank, con un occhio più grosso rispetto all’altro, gli venne in mente uno di questi pesci e decise di chiamarlo proprio così!

Da dove deriva la sua forza?

La forza di braccio di ferro era magica e per fortuna sempre a portata di mano. Infatti in tanti si ricorderanno di quella lattina di spinaci comparsa dal nulla, aperta e poi ingurgitata velocemente. In questo modo i suoi arti si ingrossavano e poteva battere ogni nemico.

Pop-eye (braccio di ferro) e gli spinaci

Tuttavia gli spinaci sono stati introdotti soltanto dopo. Inizialmente il marinaio ricavava i suoi poteri soprannaturali da una gallina magica, dal nome Bernice. Fortunatamente per la gallina il marinaio non doveva mangiarla ma strofinare il suo capo contro il suo.

Dove appare?

Il personaggio diventa subito iconico e viene ripreso in svariati ambiti:

  • In una serie televisiva animata Le nuove avventure di Braccio di Ferro prodotta da Hanna-Barbera Productions e King Features Syndicate. È andata in onda dal 1978 al 1983 sulla CBS.
  • Nel film Popeye – Braccio di ferro con protagonista Robbin Williams, co-prodotto dalla Walt Disney Pictures e dalla Paramount. Era il 1980.
  • In tanti giochi per piccini e grandi, come delle simpatiche statuette da poter collezionare. Per vederle clicca qui.
  • Nella scultura: a Chester (nella sua città natale) sono sorte alcune statue in suo onore, per attrarre turisti e amanti di braccio di ferro. Ma non solo. L’affermarsi del personaggio determinò un aumento della vendita di spinaci. Pertanto alcune città dedite all’agricoltura e alla loro produzione lo ringraziano ancora. Una di queste è Crystal City, in Texas.

In questo modo braccio di ferro è entrato nelle case di tante famiglie, che ne hanno tramandato la sua storia. Per molto tempo molte mamme avranno detto ai loro bambini “Se vuoi essere forte ed in grado di difenderti mangia tanti spinaci”. Insomma, uno stratagemma simpatico per far mangiare le verdure ai propri figli.

L’incrocio tra finzione e realtà continua

Anche Olivia Oyl è ispirata ad un personaggio reale. Il suo nome era Dora Paskel, proprietaria della bottega del paese e vicina di Segar. Aveva l’abitudine di portare i capelli legati, proprio come l’amata del nostro marinaio. Infine, tanto tempo fa, il cavaliere normanno Guglielmo d’Altavilla, (figlio di Tancredi d’Altavilla), venne soprannominato braccio di ferro per aver sconfitto un nemico con un braccio solo. E a noi piace pensare che fosse anche ghiotto di spinaci!