Anime e Manga: un universo da scoprire

Anime e Manga: un universo da scoprire

Anime e manga: e se leggerli fosse un modo per accorciare le distanze?

Gli anime e i manga possono essere degli ottimi amici durante questi giorni di quarantena, ma non solo: comprendere realmente la loro essenza significa apprendere delle autentiche morali.

Restate a casa ci dicono in televisione, leggiamo sui giornali, apprendiamo da molteplici video (esilaranti e non) pubblicati su Facebook. E noi restiamo nelle nostre dimore, giocando a carte o vedendo un film con i nostri familiari. Tuttavia un altro alleato durante questi lunghi giorni può essere la lettura. Noi vi consigliamo quella dei manga, favorevoli al riso spontaneo, quasi ingenuo. Per una ventina di minuti ci immedesimiamo nei nostri supereroi preferiti, sperando che possano risolvere la situazione con i loro poteri. Si sogna Goku nelle vesti di super Sayan che sconfigge un ulteriore nemico. Ma i manga non sono solo questo. Non sono solo risate, finzione, fantasia o come in molti pensano “copioni” dei semplici cartoni animati. I manga sono una fonte infinita e inesauribile di crescita, compagnia e insegnamento, per tutte le fasce d’età.

Anime e manga. Cosa si legge e cosa si vede?

In entrambi c’è l’ausilio della parola e dei disegni, ma non sono la stessa cosa. Si leggono, si scrivono, si vedono? I manga sono dei libricini da sfogliare, leggere e studiare. Gli anime si vedono da uno schermo, che può essere la TV, un tablet e quant’altro. Azione abituale durante questi giorni di quarantena. Noi de “Il caffè sospeso” abbiamo parlato con alcuni appassionati lettori. Ci hanno comunicato come i manga o gli anime abbiano contribuito a rendere migliore la loro vita.

Possiamo essere vicini anche se lontani

Spesso nella vita di tutti noi possono subentrare momenti meno felici, in cui ci sentiamo soli e non compresi. È successo anche a Sabrina Gallo, che ha trovato in un manga non solo un amico ma anche un modello. Il suo nome è Inuyasha, un personaggio escluso da demoni e umani poiché metà uomo e metà demone. “La sua forza” – ci dice Sabrina – “mi ha ispirata in un periodo in cui mi sentivo lontana anni luce dai miei coetanei, sia per interessi che per ambizioni”. Ad oggi quella forza si è plasmata sulla sua, che probabilmente alla tenera età di 10 anni (età in cui ha iniziato la visione dell’anime) non sapeva di avere. Infatti dice ancora Sabrina: Inuyashami ha insegnato ad essere forte, che sbagliare è umano, che dopo una sconfitta l’importante è rialzarsi sempre a testa alta”.

Quando invece si è lontani solo fisicamente dai propri cari defunti? Come si gestisce questo dolore? Ancora una volta un anime ci viene in soccorso e Sabrina Gallo ci confida i suoi pensieri:
Grazie a One Piece, ho imparato ad affrontare la perdita delle persone amate. Molti personaggi del manga hanno perso persone a cui volevano bene, e il loro modo di reagire mi ha aiutata a metabolizzare il dolore”.

Tuttavia come possiamo riempire quel vuoto che nasce e cresce nel nostro petto, che sembra divorarci dall’interno, portandoci negli abissi?

..per riempirlo ti basterà metterci non una ma più cose! Ne metti dieci e non bastano? Perfetto ce ne infili altre cento! Non credi che proprio questo continuo cercare potrebbe diventare la tua ragione per andare avanti, per non mollare?!

Io sakisaka – Ao haru ride (A un passo da te)

Suggerisce Futaba, giovane protagonista di un manga tanto amato dalla nostra lettrice Raffaella Trotta. Quando parla del manga, inevitabilmente sorride, invitando a leggerlo. Perché? Perché nei momenti difficili, in cui si perde una persona importante, è giusto soffermarci ed elaborare la perdita. Però dobbiamo anche avere la forza di rialzarci e farci aiutare dai nostri amici”.

Io Sakisaka– Ao haru ride
I manga come un universo idilliaco in cui è possibile rifuggiarsi

Domenico Trematerra ci parla di Naruto, che per lui non è solo un manga ma “un mondo in cui noi vorremmo essere”. Di che mondo stiamo parlando?

Il mondo di Naruto è popolato da Ninja, che fanno del loro pane quotidiano l’allenamento e il combattimento. Tuttavia in quelle ore dense e piene di fatica c’è spazio anche per altro. I telespettatori vedono due amici, (Naruto e Sasuke) che “nonostante alcuni avvenimenti diventano nemici. Ma col passare degli anni hanno sempre qualcosa che li lega, un filo che non si è spezzato mai”. Motore di tutto è la tenacia di Naruto, il non voler rinunciare ad un amico di infanzia, perché se precipita lui, inevitabilmente precipita anche l’altro.

Ed è questa caparbietà ad aver influenzato Domenico. “La volontà di non arrendersi mai, in qualsiasi situazione, che sia una situazione molto drammatica, come stiamo vivendo adesso”. Una forza che oggi ci impone di restare separati, per poi tornare più uniti di prima, come Naruto e Sasuke. Leggermente diverso è il mondo di Death Note, in cui criminalità e giustizia tendono ad accavallarsi e confondersi.

L’emozionante sigla completa di Naruto
Machiavelli: “Il fine giustifica i mezzi

La criminalità è la piaga di ogni mondo che sia reale o animato. In death note è tale da indurre Light Yagami a sostituirsi alla legge, forse perché quest’ultima latente? Emanuele Improta spiega più nei dettagli l’ideologia del protagonista: “Light ha un potere divino, può uccidere sapendo solo il nome delle persone. Lo userà […] per eliminare ogni criminale e il crimine”. Dunque con il crimine si tende ad eliminare il crimine stesso. Da quest’atto ci sono dei riscontri positivi?

Grazie a lui scompaiono le guerre e i crimini sono scomparsi del 70% globale. Tra l’altro se pur si sente un dio, (Light) usa quel potere per gli altri”. Quegli altri che dopo la sua dipartita lo rimpiangeranno, persino gli stessi poliziotti. Ma è giusto ottenere giustizia in questo modo? È giusto agire come un dio vendicatore? Sono questi è tanti altri gli interrogativi che scaturiscono da Death Note. Un manga degno di lettura e di ispirazione. “Light Yagami è da quando avevo 15 anni che è il mio modello per l’ideologia che ha  verso la criminalità” conclude infine Emanuele.

Anche Ciro Improta, quando si parla di manga, pensa a Death Note. Inizialmente approva il comportamento di Light: uccidere i criminali per creare un mondo migliore. Ma con il tempo “il troppo potere potrebbe logorare l’anima”. E dunque un uomo può reggere un potere divino più forte di lui? Una lettura del manga potrebbe fornire la risposta. (Forse).

Cos’altro possiamo leggere o vedere durante questi giorni di quarantena?

Abbiamo chiesto sempre ai nostri intervistati alcuni consigli:
– Sabrina consiglia Bungo stray dogs, “che può piacere anche a chi è appassionato di letteratura sia giapponese che occidentale”.
-Gintama
il cui protagonista “Gintoki è un personaggio fuori dagli schemi che con la sua ilarità ci fa passare dei momenti divertenti”. (Raffaella Trotta). Quì, come una matrioska, vivono altri anime. Il suo intento è quello di fare dell’ironia, riprendendo le scene più esilaranti. Tuttavia sono proprio questi collegamenti ipertestuali a rendere lo stesso autore un fan appassionato di anime e manga, proprio come i suoi lettori.
– Ultimo manga dal titolo suggestivo è Black Lagoon, consigliato da Ciro Improta. La protagonista è stata vittima di violenze da parte del padre e in seguito da parte di alcuni poliziotti. Cosa si fa quando non ci si può fidare della propria famiglia e della giustizia? Black Lagoon affronta ancora oggi questa triste realtà.

Dunque, sono questi i mondi degli anime e dei manga: disegni e frasi che aiutano, che sorreggono, che inducono alla riflessione. Mondi in cui vorremmo vivere, in cui ci immedesimiamo con i personaggi.

Perché noi siamo un po’ come loro. Quando ci troviamo in un momento difficile, ci rialziamo più forti di prima e con la voglia di amare il prossimo sempre di più”

Domenico Trematerra