Dischi da museo. Foto dal web, canva.

Dischi da museo: 9 opere d’arte (riprese) nelle copertine degli album

Il legame tra musica e arte è molto sottile e in alcuni casi può creare qualcosa di unico.

Come in una notte al museo, le opere d’arte hanno preso vita e si sono trasferite sulle copertine di famosi album. Per l’esattezza, alcuni cantanti o band musicali si sono ispirati a svariati artisti per la realizzazione delle loro cover. In alcune ci sono dei riferimenti ovvi, in altre sono più nascosti oppure si mette in scena una parodia. Ma quali sono?

Gli amanti di Magritte nel il colore dei pensieri dei Pooh

Il colore dei pensieri è il ventunesimo album dei Pooh, uscito nel 1987. Nella sua copertina, i quattro volti noti sono coperti da teli variopinti. Gli elementi della band non hanno modo di vedersi tra loro e si nascondono anche allo spettatore. L’immagine ricorda subito gli amanti di René Magritte, per via della similitudine del drappo e del gioco vedo non vedo. L’unica differenza sta nei colori. Se in Magritte domina il bianco, nei Pooh ogni personaggio ha una sua tonalità, che permette di distinguerli l’uno dall’altro e di delineare la loro personalità. (Attribuendo un colore diverso in base al carattere della persona).

La sua realizzazione

Per la realizzazione della copertina si pensò di fotografare individualmente i vari soggetti, per poi unirli successivamente con un montaggio. Un solo scatto avrebbe richiesto l’utilizzo di un ventilatore troppo grande e i Pooh temevano un raffreddore (che volevano evitare, dati i numerosi concerti che avevano programmato in quel periodo). Infine utilizzarono una colla particolare per far aderire maggiormente il telo al viso e rendere visibili i vari lineamenti.

Un quadro di Magritte in Shattered, album dei Seven

Il surrealismo di Magritte torna anche in un’altra copertina. Questa volta è il caso di Shattered, della band Seven, nata a Bournemouth negli anni ’90. Su uno sfondo grigio, si intravede una bizzarra sagoma, con un lungo cappotto, le gambe incrociate, un bastone ed una bombetta sospesa nel cielo. Su chi sia resterà sempre il dubbio, poiché è stato disegnato sprovvisto di testa. Un’idea non nuova, tipica dei quadri dell’artista Magritte, in cui i soggetti possono apparire con un cappello sospeso o con un oggetto che rende irriconoscibile il viso. Dunque si viene a creare una multitudine di personaggi senza identità, in un confine tra sogno e realtà.

La nascita di Lady Gaga in Artpop

“One second I’m a Koons, then suddenly the Koons is me”. Nel brano Applause Lady Gaga allude a Jeff Koons, autore della copertina di Artpop. La cantante, con i suoi lunghi capelli biondi e le mani sul petto, si pone coma la Venere di Sandro Botticelli, in una versione 2.0. Il riferimento è reso visibile dallo sfondo, in cui si intravedono solo alcuni elementi dell’opera di Botticelli. In questo modo le due rappresentazioni diventano un tutt’uno: Zefiro non soffia più sulla Venere originale, ma sulla stella nascente Lady Gaga. Che dire, all’artista Koons vanno anche i nostri applausi.

È Madonna o Marilyn Monroe nella cover di True Blue?

Un secondo soggetto tutto femminile è la diva Madonna, nei suoi esordi. Nel terzo album dal titolo True Blue, la cantante riprende le caratteristiche pittoriche della Pop Art e dei quadri di Andy Warhol. Insomma una rivoluzione pittorica in una rivoluzione musicale, incarnata da Madonna. Infatti il profilo della cantante ricorda Marilyn Monroe nella serigrafia di Warhol (da cui si riprendono anche le stesse tecniche di colorazione).

Le due donne Tahitiane di Michael Franks
Objects of desire di Michael Franks, 1982.
Foto dal web.

Un’atmosfera tranquilla e a tratti nostalgica si respira nella copertina dell’abum Objects of Desire di Michael Franks. Qui il riferimento è più chiaro, infatti nella cover si ritrae il quadro Two Tahitian Women di Paul Gauguin.

Una nuova tela per Jean-Michel Basquiat
Album della copertina The New Abnormal, 2020.
Foto dal web.

Jean-Michel Basquiat ha un grande merito, quello di aver portato il movimento dei graffiti nelle gallerie d’arte. Nel 2020 si aggiunge un altro tassello. L’opera Bird on Money ha una nuova tela, ossia la cover dell’album The New Abnormal della band newyorkese The Strokes.

Musica e opere d’arte tra parodia, caricatura e audacia nelle copertine di tre album
1. Il giocoliere del mondo di Grandville secondo l’interpretazione dei Queen
Il giocoliere del mondo (1844-45) e copertina dell’album Innuendo. (1991).
Foto dal web.

Nei brani dei Queen musica e arte si uniscono in ogni nota musicale. Inoltre la copertina di Innuendo è tratta da il giocoliere del mondo, un’illustrazione del caricaturista francese Jean Ignace Gèrard, noto come Grandville. L’artista è famoso per le sue caricature politiche, dense di umorismo e satira, come in questo caso. Qui, un giocoliere del circo intrattiene il pubblico con tanti pianeti, in sostituzione delle classiche palline. Ma i Queen caricano la dose. In primis l’opera originale è in bianco e nero, (a colori sull’album Innuendo), in secundis la stella che compare in basso a destra è sostituita da una banana.

2. I Bow Wow Wow animano la colazione di Manet

La copertina di See Jungle! See Jungle! Go Join Your Gang, Yeah! City All Over, Go Ape Crazy! dei Bow Wow Wow è una rivisitazione fotografica della Colazione sull’erba di Édouard Manet. I protagonisti della tela prendono vita e vengono incarnati dai membri della band, che ne imitano le posture e i movimenti, su un paesaggio simile all’originale. Inoltre la cantante Annabella Lwin guarda dritto lo spettatore, in un gesto di sfida, proprio come in Manet. La cover fu sia amata che criticata. Secondo alcuni era una delle più belle nel mondo della musica, secondo altri era da censurare per via del corpo nudo della cantante.

3. Versione rock dell’ultima cena di Leonardo

Finiamo con una parodia e con uno strano riferimento nell’album Resurrection. Il chitarrista Michael Schenker ne parla in un’intervista. La sua idea iniziale era quella di rappresentare i membri della band omonima intorno ad un tavolo o durante un party. Infine un membro della compagnia discografica porta una fotografia dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci, ed il gioco è fatto.

La storia del titolo

Il cantante Doogie White, forse preso dall’euforia del momento, canta Take Me To The Church, il là per la scelta del titolo Resurrection.

Cerchiamo altre opere d’arte

Ovviamente anche altre opere d’arte sono state riprese nelle copertine degli album. Infatti il connubio tra musica e arte è infinito e nel mondo esistono tanti altri dischi da museo. Ci aiutate a trovarli? Fateci sapere nei commenti sulla nostra pagina facebook!