Fotografia di Anna Trotta

Una settimana da Dio nel Cilento: 7 mete da non perdere

Un programma settimanale, con giornate a tema, per scoprire (solo alcune) delle bellezze cilentane

Anche quest’anno con l’inizio dell’estate l’occhio cade spesso sul calendario. Si fa la conta alla rovescia, andando verso le imperdibili ferie, verso la fine della sessione estiva o semplicemente della scuola. Ma una volta ottenuta la “libertà”, cosa fare? Tra le tante alternative turistiche si potrebbe privilegiare il territorio cilentano, nella provincia di Salerno. Ecco allora 7 mete da non perdere nel Cilento, in cui poter trascorrere una settimana compiendo follie, scoprendo antiche leggende o vedendo la location di un famoso film. Dunque zaino in spalla perché si parte!

Lunedì folle: Cilento in volo

La settimana inizia con un carico di adrenalina e di avventura, con il respiro corto per l’emozione. L’idea è quella di vedere Cilento dall’alto con una ZipLine, (una carrucola che scivola su un cavo d’acciaio) tramite il percorso “Cilento in Volo”. L’attrazione si trova a Trentinara in Via Panoramica XII Luglio, ed è raggiungibile tramite una navetta, inclusa nel prezzo. Il volo dura all’incirca un minuto e mezzo, all’altezza di 300 metri, con una velocità massima di 120 Km/h. Può essere un’ avventura di coppia, un’esperienza da vivere in solitaria o anche con i propri figli, (dai 5 anni in su).

Fotografia scattata durante il percorso "Cilento in Volo".
Fotografia di Cilento in volo.
Esperienza di Anna Trotta e Ciro Improta, soggetti della fotografia.

Sul sito potrete acquistare un biglietto e leggere tutte le informazioni da sapere prima di intraprendere la vostra avventura!

Martedì in love: la leggenda della preta ‘ncatenata
Statua della Preta 'ncatenata
La leggenda della Preta ‘ncatenata.
Fotografia di Anna Trotta

Un’altra tappa nel comune di Trentinara è nella terrazza del Cilento, in Via Panoramica XII Luglio. Qui, il 16 agosto 2019 venne inaugurata la statua della “preta ‘ncatenata”. Durante la cerimonia era presente anche il presidente della Provincia Michele Strianese. La statua è stata realizzata dall’artista Gino Quinto, in onore del mito di Saul e Isabella, due anime sfortunate.

Ripercorriamo la loro storia

Ostacolati in vita trovano nella roccia che li ha resi immortali un abbraccio infinito. Saul e Isabella appartenevano a due classi sociali opposte. Lui brigante, lei una nobildonna, figlia di un potente marchese. Il loro primo incontro è insolito: Saul cerca di irrompere nel suo palazzo, con l’intento di sottrarvi beni di lusso e denaro. Ma un solo sguardo della donna cambia i suoi propositi: Saul fugge e cambia vita.

Da quel momento, all’insaputa di tutti, ha inizio la loro storia d’amore. Si incontrano nella cosiddetta preta ‘ncatenata. Qui ci sono delle rocce sovrapposte, come se fossero incatenate l’una con l’altra. Purtroppo l’idillio dura poco. Il padre di Isabella scopre ogni cosa ed incarica un sicario per uccidere Saul.

Ed ecco che la storia si ripete, come per Romeo e Giuletta o per Piramo e Tisbe, i due amanti si concedono un ultimo abbraccio, ed infine si gettano dalla rupe di Trentinara.

Mercoledì cinematografico: il borgo di Castellabate, dichiarato “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco

Nel film Benvenuti al Sud l’ameno borgo è inizialmente presentato nell’ottica dei soliti pregiudizi. Castellabate viene descritta come una baraonda: ladri, rifiuti e caldo afoso. Insomma malavita e tossicità. Col tempo i due protagonisti capiranno che si tratta di falsi stereotipi. Infatti in questo luogo regnano tranquillità e sicurezza e come aveva profetizzato il Re Gioacchino Murat “Qui non si muore”, riferendosi alla salubrità del clima cilentano.

Targa commemorativa in cui sono trascritte le parole di Gioacchino Murat: qui non si muore. In basso anche la data, ossia 11-12 novembre 1811.
Stemma “Qui non si muore”. Ecco perché Castellabate è una delle mete del Cilento da non perdere.
Fotografia di Anna Trotta.
Stemma di Castellabate, foto dal web.

Per visitarla si potrebbe partire da Piazza 10 Ottobre 1123, che ha visto gran parte delle scene del film. Un’altra tappa è il Castello dell’abate, fatto costruire da San Costabile Gentilcore per difendere il luogo dagli attacchi dei Saraceni via mare. Un momento storico fondamentale, che vive per sempre nello stemma del borgo. (Ossia uno scudo, in cui l’abate appare in procinto di difendere il castello posto alle sue spalle).

Giovedì green: Oasi WWF

Nuovo giorno, nuova meta. La tappa del giovedì è un canyon ricoperto da una rigorosa vegetazione. Si parte dal centro di Morigerati, percorrendo un sentiero di 30 minuti. O forse poco più, se si desidera fermarsi ammirando le sorgenti, le cascate o un antico mulino che si alternano lungo il percorso.

Vecchio mulino di Morigerati.
Vecchio mulino di Morigerati.
Fotografia di Franco Saldi. Per visitare il suo profilo Instagram, clicca qui.

Infine la grotta è raggiungibile tramite una scala, illuminata dalla luce del sole. Al suo interno, (fino ad alcune decine di metri) la visita può continuare solo con l’ausilio delle torce, non essendoci la luce artificiale. Insomma, una avventura suggestiva, intrisa di fauna e flora. L’oasi è stata istituita nel 1985 dal WWF per salvaguardare la biodiversità e il territorio naturale.

Oasi WWF grotte del Bussento..
Oasi WWF, grotte del Bussento.
Fotografia di Franco Saldi.

Per saperne di più, visita la pagina del WWF, cliccando qui.

Venerdì dedicato a spa e benessere: i capelli di Venere

Benessere, refrigerio, trekking, storia e cibo: tutto si unisce nelle cascate “Capelli di Venere” nel comune di Casaletto spartano. Il sito prende il nome dalla pianta che ricopre la roccia, sulla quale scorre la cascata. Si tratta di una felce, dal nome Capelvenere. Per accedere all’area basta acquistare i biglietti presso l’infopoint situato all’ingresso del sito.

Pianta di Capelvenere.
Un esempio della pianta di Capelvenere.
Fotografia di Hidden side, scaricata dal sito VisualHunt.

Per arrivarci basta seguire le indicazioni che conducono all’Area Capello, dal quale inizia il sentiero che conduce alla cascata. Per gli amanti di storia e archeologia, c’è un antico ponte normanno ed un mulino ristrutturato. Ma volendo si possono attraversare anche alcuni sentieri naturalistici ed infine concedersi un bagno rilassante. Dove? Nelle pozze naturali create dalla cascata oppure sotto il getto stesso, che arrivando ad una temperatura di circa 6-8 gradi è estremamente benefico e salutare. Un ultimo regalo sono le aree pic-nic.

Sabato natalizio: ad Albanella vediamo un presepe interamente Cilentano

Ad Albanella è sempre Natale, con un presepe particolare. L’autore è Arturo Quaglia, un presepista che usa il legno e la pietra, ricoperti da mattoni. (Per preservarli dall’incuria del tempo). Da allora come una sorta di guardiano protegge la sua opera, vegliandola dal suo balcone. La particolarità sta nei suoi luoghi: non l’antica Betlemme ma il santuario di Santa Sofia con il suo campanile, i templi di Paestum e la chiesa a Castel San Lorenzo. (Tutti monumenti cilentani).

Domenica: diving o snorkeling a Palinuro
Grotta Azzurra di Palinuro.
Fotografia di Masi, scaricata dal sito Flickr.

La settimana è iniziata con un tuffo nell’aria e adesso può concludersi con un tuffo in acqua, nei fondali di Capo Palinuro, verso le sue 35 caverne e grotte sommerse. Giù in profondità un susseguirsi di giochi di luce ed effetti visivi. Come la grotta azzurra, composta da due ingressi subacquei, impreziositi da una intensa luce azzurra. Oppure la sala della neve, in cui le acque sulfuree sovrastando l’acqua del mare formano una patina bianca. Quest’ultima, per effetto delle bolle creare dai subacquei, cade a fiocchi dalle pareti della grotta. Insomma sembra una nevicata in pieno mare!

Queste sono solo alcune delle mete del Cilento che non bisogna perdere. Voi ne conoscete delle altre? Siete pronti a iniziare la vostra vacanza tutta cilentana?