Tra mito e realtà ripercorriamo la storia di ‘o pà ‘o pà, per svelare la sua vera identità.
A Napoli negli anni ’70 un nuovo giorno sorge, mentre i napoletani avvertono sin da subito i passi svelti di ‘o ‘pà ‘o ‘pà. Innocuo singolare, questo simpatico mendicante fa parlare di sé per il modo in cui chiede l’elemosina: individuata la sua “preda” , la segue lungo le strade della città, esclamando ininterrottamente “‘o ‘pà, ‘o ‘pà”. Nonostante la sua età avanzata cammina per ore e ore, presso i luoghi canonici della città di Napoli, come il quartiere Vomero o Mergellina. Qui, il rumore del mare si alterna alla sua voce roca. Sul web si parla tanto di lui, un riconcorrersi di storie intrise di mito e realtà. Noi abbiamo deciso di riportare in quest’articolo 8 curiosità, per svelare chi sia realmente ‘o pà ‘o pà.
1. Perché ‘o pà ‘o pà si chiama così?
L’uomo chiedeva ai vari passanti della città ‘o pà ‘o pà, che molto verosimilmente è l’abbreviazione del termine pane. Da qui deriva appunto il bizzarro soprannome. Curiosità? Non si conosce il suo reale nome. Per anni, infatti, è stato identificato solo con il suo motivetto, senza che gli venisse attribuita una dimora, una personalità o un vissuto. Dunque, tendeva ad essere più un fantasma che una persona in carne ed ossa. Anzi addirittura si diceva che potesse dileguarsi come un’ombra.
2. Da analfabeta alla recitazione di laboriosi scioglilingua
Alcuni sostengono che sappia pronunciare solo due sillabe, quelle con cui è diventato memorabile. Secondo altri invece, su richiesta dei passanti, declamava complessi scioglilingua. Il più famoso era “trentatré trentini”.
3. Magia ed esoterismo
Ma quanti anni aveva ‘o pà ‘o pà? In verità troppi. Anche se compariva sempre allo stesso modo, senza rughe o altri segni di invecchiamento. Si è ipotizzato dunque che, arrivato alla soglia dei ’70, abbia cessato di crescere. Ma non solo. Sembra che il mendicante avesse anche il potere dell’ubiquità, un po’ come padre Pio che compariva contemporaneamente presso il Maschio Angioino o presso la collina di Posillipo. Così, scisso in due figure, poteva ricevere pane in grande quantità.
In realtà tutte queste dicerie hanno offuscato la vera identità di ‘o pà ‘o pà. Chi era veramente? Dove viveva? Come si chiamava? Per questo motivo i napoletani hanno costruito due storie ad hoc (non sempre felici).
4. Un sacrestano che raccoglie il pane per la sua famiglia
É sempre esistito un legame sacro tra chiesa e pane e ben presto i napoletani lo hanno individuato anche in ‘o pà. Si dice infatti che fosse il sacrestano della piccola chiesa di Forcella. Curiosità? Invece di chiedere il pane per la sua comunità lo raccoglieva prima per la madre e poi in seguito per sua sorella.
5. Un ricco possidente che chiede l’elemosina per avidità
Un’altra testimonianza lo vuole ricco, con la strana tendenza di chiedere l’elemosina. O forse si è arricchito grazie alla solidarietà dei napoletani, ed in seguito ha continuato il suo operato per avidità. Ma c’è anche chi forza il carico, aggiungendo che si sia trattato di un imprenditore della carità.
6. Ma chi era in realtà? Per la curiosità di molti Mario Guarino svela l’identità di ‘o pà ‘o pà.
Il 2016 ci ha sorpreso con una grande rivelazione. L’uomo, in seguito ad un incidente, si è recato presso l’ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Il medico Mario Guarino, dopo averlo riconosciuto, gli ha fornito velocemente cura e assistenza, nonostante il codice verde. In seguito il caro dottore racconta l’episodio sui social e presentandoci ‘o pà ‘o pà placa la nostra sete di curiosità. Apprendiamo dunque che il suo vero nome è Umberto Consiglio. All’epoca aveva 81 anni e viveva insieme alla nipote nei pressi dei quartieri spagnoli.
7. Come ‘o pà ‘o pà rivive in film e libri
Umberto Consiglio ha uno strano modo di camminare, con i suoi piedi piatti, che gli conferiscono un portamento simile ad un pinguino. Questa strana andatura è stata individuata in una comparsa, in un film di Mario Martone, ossia Morte di un matematico napoletano. Inoltre, Antonella Cilento lo cita nel suo libro Napoli sul mare luccica.
8. Anche ‘o pà diventa social
Infine si parla spesso di lui sui social. Infatti sono nati dei gruppi ad hoc, come chi non ha mai incontrato almeno 1 volta ” ‘o ppa’, ‘o ppa’? Si tratta di una piccola comunità di 293 membri, più uno con la nostra recente iscrizione (accettata dopo pochi minuti). Tra le varie fotografie pubblicate e i post inseriti intuiamo quanto la città di Napoli ami Umberto Consiglio. Infatti dai più è considerato come “un’icona della vera Napoli”, come un “memoriale della gioventù e del tempo andato”, insomma un “mito indissolubile”. Inoltre, in occasione del suo compleanno, che dovrebbe essere il 21 novembre, tutti sono pronti a fargli gli auguri (quindi è assodato che, ahinoi, cresce anche lui).
Animati da affetto e malinconia, ultimamente in molti si stanno chiedendo dove sia finito Umberto, poiché da tempo non si vede bazzicare per il centro storico. Noi ci auguriamo che stia bene e che continui ad albergare per i quartieri di Napoli a intonare i versi della sua “poesia”: ‘o pà ‘o pà!