onno e nipote. Cosa cambia da una generazione ad un'altra

Nonno e nipote: cosa cambia da una generazione all’altra?

Quando X, Y e Z non sono semplici lettere dell’alfabeto ma i nomi con cui definiamo le generazioni. E tu a quale appartieni?

I giovani di oggi non vogliono far nulla, noi eravamo dei lavoratori” esclama spesso qualche vecchietta, con voce graffiante e fiera, mentre agita all’aria il suo bastone. Il confronto generazionale è un tema classico, così come sminuire la generazione attuale. Tuttavia alcune statistiche sull’argomento hanno registrato un progressivo miglioramento, unito ad una crescente consapevolezza. Ma procediamo con ordine ed analizziamo le varie tappe.

1. Baby boomers: i nati tra il 1946 e il 1964

I Baby boomers portano nel loro nome il segno dell’evoluzione. Infatti sono frutto della rivoluzione demografica del 1946, seguita da quella economico-sociale. Col tempo hanno portato con sé questa prosperità, trasferendo il loro impeto altrove. Hanno lottato dunque per i diritti civili, per l’emancipazione femminile e per la libertà sessuale, affinché sesso e colpa non siano più usati come sinonimi. Inoltre sono gli anni del movimento hippie, della libertà e del rifiuto delle convenzioni e delle istituzioni borghesi. Dunque era solito vedere lunghe sfilate di uomini e donne, adornate con fiori di varia specie e colore. In questo modo si canta al pacifismo e al ritorno a madre natura.

Generazione dei Baby boomers.
Love e peace, fotografia scelta dal sito Unsplash
2. Generazione X: i nati tra il 1965 e il 1980

Per molti la generazione X è un’incognita, con un alone di indefinito e di incompleto. Viene considerata una fase intermedia, ossia un ponte tra la certezza dei primi e la precarietà dei successivi. Secondo la società MetLife (Metropolitan Life Insurance Company) questo li renderebbe una sottocategoria dei boomers.

Tuttavia, paradossalmente, desiderano staccarsi dalla loro famiglia, non condividendone alcuni pensieri. Difatti mostrano una maggiore apertura mentale e non tollerano disvalori come la subordinazione femminile o il razzismo. Inoltre esplicano questa loro rottura anche nella musica, esprimendo sé stessi in nuovi generi musicali. Un esempio è la chitarra scoppiettante di Mick Jagger o di Mick Taylor. Non è un caso che proprio in questi anni di cambiamento si diffuse Imagine di John Lennon. Era il 1971 e il cantante sognava un mondo senza guerra e prevaricazioni.

3. Generazione Y: i nati tra il 1981 e il 1996

Sulla generazione Y gli studiosi hanno indicato spesso periodi e nomi diversi. Infatti li conosciamo con il nome di millenians, (poiché nel 2000 molti di loro hanno terminato l’istruzione superiore) o di Generation Me. Il pronome personale inglese allude ad un cambiamento interiore: più istruiti rispetto ai genitori hanno maggior fiducia in sé stessi. Questo li renderebbe più propensi al lavoro, andando anche oltre i confini della propria nazione. Infatti questa generazione è più multiculturale, grazie anche all’ausilio della tecnologia e di Internet.

4. Generazione Z: i nati tra il 1997 e il 2010

La prima generazione a non conoscere internet e dalla nascita. Infatti a quei tempi i dispositivi elettronici erano diventati dei beni di massa e tutti potevano usufruirne. In questo modo un passaggio obbligatorio dall’infanzia all’adolescenza diventa l’uso del telefonino, che invece per i più anziani resta una mostruosità. Per questo motivo, sempre più spesso, sono i nipoti ad insegnare ai nonni l’uso di Whatsapp o di Tik Tok. Criticata perchè priva di regole, gli studi sociali hanno dimostrato come la loro mente sia più predisposta ai cambiamenti.

Conoscenza e progresso: verso una nuova cultura

La velocità con cui si possono reperire le notizie li ha resi più informati sui problemi attuali. Li vediamo dunque impegnati nella costruzione di una cultura basata sulla diversità, in cui si sostengono i matrimoni omosessuali o le tematiche LGBTQ. È tempo dunque dei Gay Pride e di maggiori coming out. Ma non solo: gli adolescenti lottano anche per l’ambiente, per ridurre l’inquinamento globale e la massa di rifiuti. Una portavoce di questo movimento è Greta Thunberg, classe 2003.

5. Generazione Alpha: i nati dal 2010 in poi

Infine arriviamo alla generazione Alpha. La loro vita è continuamente online e i social sono ormai un mezzo di socializzazione, divertimento e svago. Anche per i più piccoli è impensabile un mondo offline e proprio per questo motivo deve esserci una maggior consapevolezza. I genitori e i maestri devono insegnare concetti importanti, quali il cyberbullismo, il grooming o il sexting. Infatti dietro uno schermo ci sono tantissimi pericoli ed è giusto che si conoscano.

Infine questa generazione recupera dalle altre gli sviluppi più importanti. Infatti i ragazzi di oggi sono più attenti a quello che mangiano, più rispettosi dell’ambiente e non credono nelle differenze di genere. Dunque la vecchietta incontrata prima, anziché agitare il suo bastone, potrebbe ascoltare i più giovani e scoprire qualcosa di interessante. In fondo sono pur sempre loro ad insegnarci come fare la raccolta differenziata, come fare acquisti online o come salvare un centro culturale attraverso una petizione online.