MostraLeonardodaVinci

Mostra Leonardo da Vinci,il genio del Rione Sanità (foto di Erminia Mocerino)

Sogno o realtà? È Leonardo quello là?

Una mostra teatralizzata, una cripta suggestiva, un viaggio emozionante: signori e signore, a Napoli, va di scena Leonardo da Vinci, il genio del Rione Sanità.

Ore 11 Borgo dei Vergini – Complesso monumentale Vincenziano: ci accoglie un uomo dalle vesti d’altri tempi, dice di chiamarsi Giorgio Vasari e che ci accompagnerà alla scoperta della vita e delle opere di un genio: Il genio del Rione Sanità “Leonardo da Vinci”.

Entriamo in una cripta medioevale, quella della Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, che per l’occasione, fa da sfondo ai lavori più significativi di Leonardo pittore, musicista, ingegnere e scienziato; la sensazione è quella di un viaggio nel tempo, un attimo prima sei nel 2020 e un attimo dopo sei nel 1500.

Mi stropiccio gli occhi, sembra di essere nel laboratorio di Leonardo, alle pareti ci sono alcuni dei suoi quadri più famosi la Gioconda, Madonna Benois, San Girolamo, poi Vasari inizia il suo racconto attraverso le storie, le vicissitudini e gli aneddoti che si celano dietro alle opere di Leonardo. Ma non è come in un museo che metti le cuffiette e ascolti la guida, no, qui è come essere presenti nel momento in cui Leonardo realizza l’opera.

Ci muoviamo in gruppo, ma siamo una persona sola perché all’unisono ci spostiamo attraverso la sua arte: sembra di volare nella mente di Leonardo mentre in essa nasce l’idea, e come piccole mosche invisibili siamo lì quando Leonardo dipinge l’Annunciazione e dona la prospettiva aerea all’arte, e siamo lì quando Leonardo realizza l’Adorazione dei Magi stravolgendone del tutto il concetto composto e tradizionale, mettendo invece in risalto lo stupore e lo sgomento di chi è presente alla manifestazione del divino.

Sembra di vederlo Leonardo mentre studia i suoi soggetti, mentre affonda il suo genio sotto allo strato superficiale delle cose, perché egli amava andare aldilà di quello che gli occhi guardano e le mani toccano. Così, come per magia, accade che riesci ad accarezzare la pelliccia dell’ermellino in braccio a Cecilia Gallerani nella Dama con l’ermellino, e riesci a percepire le tribolazioni che ha patito per una diatriba legale, circa degli accordi di contratto sulla Vergine delle Rocce.

Sì, perché l’arte è anche questo, gioie e successi ma anche dolori e patimenti, soprattutto questo è ciò che accade nella vita di un artista dalle mille sfaccettature, che non si è mai accontentato di un solo punto di vista ma ha cercato il vero in ogni menzogna e la falsità nell’assoluta certezza. La sua è stata una curiosità ossessiva, un desiderio oscuro di conoscenza che lo ha spinto a studiare i molteplici aspetti di scienza, ingegneria, anatomia e matematica.

Venite, venite da questa parte, ci richiama all’attenzione il nostro amico Vasari, qui vi mostro un Leonardo diverso. Niente quadri questa volta bensì macchine e meccanismi che oggi fanno parte del nostro quotidiano, come i cuscinetti a sfera o il dente d’arresto, un sistema autobloccante che, nei meccanismi di sollevamento, evitava agli uomini di essere schiacciati dal peso sollevato se per caso si perdeva la presa.

Siamo nel cuore della cripta, le luci sono più intense, la mostra continua con le rappresentazioni dei disegni che l’artista fece su ipotetiche macchine per la guerra, ecco un veicolo corazzato, il moderno carro armato, una balestra e le macchine per il volo: Leonardo aveva studiato il volo e la struttura fisica degli uccelli per permettere all’uomo di volare.

La leggenda narra che questa macchina fu testata da un suo apprendista e che questi al primo tentativo cadde e si ruppe una gamba….

…. poco male, per amor di scienza!

La visita è finita Giorgio Vasari ci saluta e nel togliersi il cappello l’allucinazione temporale finisce, siamo tornati nel 2020 e sto parlando con Ciro Cozzolino attore e intrattenitore che fa parte della Tappeto volante, una organizzazione che si occupa di eventi, spettacoli e mostre teatralizzate, come questa su Leonardo da Vinci.

I complimenti sono d’obbligo, ma quasi banali, perché dire che la cura dei dettagli, la location, le opere realizzate interamente a mano e la performance, hanno fatto di questa mostra una delle più coinvolgenti è dire poco, allora gli dico che è stato così suggestivo che per un attimo ho visto Leonardo in persona aggirarsi per la cripta.

Andare a vedere “Leonardo da Vinci: il genio del Rione Sanità” è un’occasione per addentrarsi in un luogo senza tempo dove le idee prendono forma (dal film Io, Leonardo). La mostra, curata da Tappeto Volante, in collaborazione con l’Associazione Getta la Rete, è patrocinata dalla Municipalità 3 del Comune di Napoli. L’evento, che fa parte delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della morte dell’artista, del quale si occupa il comitato organizzativo del ministero dei beni culturali, è stato definito come una iniziativa di interesse nazionale.

La mostra sarà fruibile fino al 30 giugno, dal lunedì al venerdì per le scuole o per gruppi organizzati, mentre per tutti gli altri il sabato e la domenica dalle 10:30 alle 17:00, è gradita la prenotazione.

Il costo del biglietto è di:

Intero – 8.00 euro per gli adulti

Ridotto – 6.00 per gli Under 12 e per gli over 65

Info e prenotazioni: 0818631581 – 3391888611 (anche WhatsApp)