Il silent book dall’Orecchio Acerbo

Una realtà, tutt’ora attiva nell’ambito dell’illustrazione per bambini, è quella fondata da Fausta Orecchio nel dicembre 2001.

Orecchio Acerbo, uno dei marchi più originali e innovativi della scena contemporanea in Italia. 

Ma Orecchio Acerbo editore assomiglia troppo ad una storia rodariana per non accennarla: 

Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.
Non era tanto giovane, anzi era maturato
tutto, tranne l’orecchio, che acerbo era restato.
Cambiai subito posto per essergli vicino
e potermi studiare il fenomeno per benino.
Signore, gli dissi dunque, lei ha una certa età
di quell’orecchio verde che cosa se ne fa?
Rispose gentilmente: – Dica pure che sono vecchio
di giovane mi è rimasto soltanto quest’orecchio.
È un orecchio bambino, mi serve per capire
le voci che i grandi non stanno mai a sentire.
Ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli.
Capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose.
Così disse il signore con un orecchio acerbo quelgiorno,

sul diretto Capranica-Viterbo.

Forse è questo che serve oggi: qualcuno che ascolti con orecchio maturo… e Rodari ci aveva già visto lungo. 

È per il deciso rovesciamento delle parti che Orecchio Acerbo impronta tutta la sua ricerca sulla novità letteraria e grafica, destinata non solo a bambini ma anche agli adulti; raccoglie tutti quegli autori che riescono a costruire dei percorsi trasversali investendo sul libro per bambini con ambizione e follia: un tentativo di mischiare le carte, di cercare di collaborare con persone diverse e provare a raccontare storie che si allontanano da quelle del panorama di venti anni fa di bambine dalle gote rosse e fratellini troppo capricciosi.

Tutti i loro libri sono accompagnati da un “bugiardino”, meglio conosciuto come il foglietto illustrativo allegato ai medicinali, che contiene avvertenze sull’uso, la composizione e la posologia, in questo caso… del libro illustrato.

«L’idea nasce dopo i primi anni di attività», spiega Simone Tonucci cofondatore della casa editrice, «quando abbiamo cominciato a essere più conosciuti e i commenti su Orecchio Acerbo erano di questo tenore: ‘Bei libri, molto curati, ma non sono dei veri libri per bambini’. E questo per un verso poteva anche essere una verità, perché noi fin dall’inizio abbiamo provato a percorrere una strada diversa rispetto a quello che già era esistente nel mondo dell’editoria per ragazzi (per esempio lavorando con autori e illustratori che non fossero già connotati ed etichettati come ‘per ragazzi’). Per un altro verso però ci sembrava di fare dei libri che comunque pur potendo piacere agli adulti potessero piacere anche ai bambini e quindi a Fausta è venuta l’idea di inserire un foglietto illustrativo, che fosse in chiave ironica ma che in qualche modo raccontasse la verità su Orecchio Acerbo: le nostre intenzioni, il perché abbiamo deciso di lanciarci in questa esperienza dei libri per ragazzi».

Riporto solo alcune delle voci geniali che vi compaiono:

COMPOSIZIONE

Ogni libro contiene: carta 75%, cartone 4,8%, colla 0,2%, inchiostro tipografico 5%, filo per legatoria 0,3%, plastica 0,1%, sudore 14,6%.

CATEGORIA FARMACEUTICA

Libri per ragazzi che non recano danni agli adulti / Libri per adulti che non recano danno ai ragazzi

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Stati di grave bulimia televisiva. Sindrome acuta di insufficienza immaginatoria. Distonia o rimbecillimento da abuso di videogiochi. Irritazioni cellulari da SMS. Coaudiuvante nel trattamento delle dipendenze da psicofamiliari (anfemammine, erononnine, coccaziine ecc.). Intolleranze alimentari (razziali, politiche, religiose ecc.). Elettroencefalogramma da iperattività. Squilibri emotivi connessi a stress per mancanza di mancanza. Stati apatici da eccesso di conformismo. Danni nel campo visivo. Abbassamento della soglia di solidarietà.

CONTROINDICAZIONI

Non state rilevate particolari controindicazioni, tuttavia il prodotto potrebbe rivelarsi inefficace se somministrato a soggetti con iposensibilità a illustrazioni e storie di spiccata originalità. 

SCADENZA

6 mesi dalla data riportata sul prodotto (alla voce “finito di stampare”). In verità il prodotto mantiene inalterate le proprie qualità per un periodo difficile da stabilire, ma comunque di gran lunga superiore alla suddetta durata. Tuttavia il vertiginoso alternarsi dei prodotti similari nei punti vendita e il complicato meccanismo delle rese, rende difficile il reperimento del prodotto oltre il periodo indiato. In caso di punti vendita sforniti e urgente necessità fisica, troverete sempre la farmacia di turno sul nostro sito web

Ma cosa succede invece con i libri che non offrono risposte? Può piacermi molto qualcosa anche se non sono sicuro di capirla del tutto? Come si fa a sapere se un libro è bello se non ha testo?

Orecchio Acerbo si offre subito disponibile nel lanciare quel genere di albo che si fa sentire, anche senza voce, forte e chiaro negli ultimi tempi: il silent book (riconoscendo a questa espressione un valore positivo nella sua brevità e nell’evocazione di un silenzio suscitata dall’assonanza con il termine italiano “silente” o “silenzioso” piuttosto che dalla traduzione esatta dell’aggettivo inglese che sarebbe “muto” o “zitto”, parole che in italiano contengono un richiamo implicito a dis-capacità o imposizione).

Il silent book chiede prima di ogni altra cosa di essere guardato attentamente, dall’inizio alla fine, con pazienza e rapidità insieme. Chiede di tornare illetterati, sopportare la frustrazione di una comprensione parziale che avviene nell’umiltà del dubbio, nell’affidamento del gioco allo sguardo; solamente al suo interno troverai le istruzioni per la sua corretta fruizione.

Spesso i bambini in un libro senza parole sembrano trovare un immediato sollievo, ma i lettori ben disposti rispondono al gioco con esigente curiosità, accettando complicità e spaesamenti. I lettori ben disposti sanno che un libro senza parole è un luogo silenzioso dove le voci squillanti possono risuonare liberamente, o anche uno spazio per bisbigliare segretamente.

Ma come si leggono i silent book? Dall’inizio alla fine, ma a volte anche tornando indietro nelle pagine e rileggendo più volte. In silenzio, da soli, ma anche mostrando a qualcuno la cosa più bella della decima pagina e quella più poetica della terza.

A tal proposito, Orecchio Acerbo è molto affascinato e interessato alle pubblicazioni provenienti dalla Corea che continua a spingere su storie innovative, meno retoriche e buoniste. Sono libri in cui il valore educativo sussiste di per sé, senza venir necessariamente dichiarato e anteposto alla storia. 

Uno di questi è sicuramente La piscina di Hyeon Lee.

L’artista si è servita principalmente di tre colori per raccontare la sua suggestiva storia: il grigio, l’azzurro e il rosso – ciascuno caratterizzato da più gradazioni – e per realizzare le illustrazioni ha adoperato solamente matite colorate e, chiaramente, tanta immaginazione!

La piscina è un racconto visuale che mostra come solo a condizione di poter scegliere un modo proprio ci si può allontanare dalla superficie delle cose per incontrare chi è altro da noi esplorando una dimensione segreta protetta da sorveglianze e invasioni acustiche.

Sì, basterebbe tuffarsi! Ma decidere di tuffarsi non è facile come sembra.

In una piscina affollata il protagonista riesce a farsi spazio tra la tra la folla ammassata nell’acqua, e non solo… ha trovato anche il coraggio per buttarsi.  

La piscina di Hyeon Lee

Ma non resta solo a lungo perché quando si allontana si accorge di una bambina. Anche lei s’è fatta forza e si è lanciata in profondità. Si incontrano subito, si riconoscono, sono uguali e sono coraggiosi, essenziali e leggeri. Insieme vanno a scoprire il mondo sommerso, fiduciosi di incontrare pesci, coralli, conchiglie e persino Moby Dick.

I loro corpi appaiono come sospesi, in volo ma in acqua.

La piscina di Hyeon Lee

Così i due nuotano privi della gravità del peso e muti, al di sotto dei bagnanti rumorosi. Il corpo assume una direzione multipla, una danza nuova; vedere insieme, far finta che “siamo” e trasformare la piscina in un mare di narrazioni sempre nuove. Lì sotto, per quei due bambini, il mondo continua ad espandersi in altri mondi e si incontra ciò che non esiste.

Forse dovremmo un po’ tutti trovare una strada e fuggire dalla superficie visibile agli occhi.

È chiaro che i libri di Orecchio Acerbo ci aprono la mente, ci fanno vedere le cose belle e se i bambini si accontentano, il mondo non sarà migliore ma di sicuro sarà tranquillo. E questi libri fanno proprio di tutto per rovinarci la tranquillità.

Io però voto perché Orecchio Acerbo esista ancora e sempre. 

Serena Palmese
Fonte copertina amazon.it