Le note incontrano i colori: 10 copertine di dischi che sono opere d’arte

“Non si giudica un libro dalla copertina”, forse un album si. Il primo approccio con un disco si ha con la copertina, che è lo strumento più veloce che ha l’artista per comunicare il messaggio e lo stile del suo lavoro. Non stupisce che le copertine siano diventata spesso tela di artisti come Dalì o Warhol, o che molti musicisti si siano lasciati contaminare da altre espressioni artistiche già esistenti, come sculture o dipinti.

Secondo Gauguin “l’arte è o plagio o rivoluzione”. E allora chiamiamo pure queste contaminazioni “rivoluzione”, perché hanno aperto un’altra via d’accesso dell’arte verso il popolo. Vediamo, dunque, insieme 10 copertine “d’arte”.

Crimson King – In the court of the Crimson King

La copertina del famoso debutto dei Crimson King nel 1969 è stata realizzata da Barry Godberg. Barry era un giovane artista e programmatore, eppure riuscì talmente bene ad esprimere il sentimento di paura che emergeva dai testi dell’album da entrare nella storia.

Quel volto deformato dal terrore altri non è che lo stesso Barry, che decise di raffigurare la reazione che aveva letto sul suo viso allo specchio dopo aver ascoltato l’album.

Coldplay – Viva la vida or Death and All His Friends

L’album rappresenta un nuovo inizio rispetto ai lavori precedenti del gruppo. Dallo stesso titolo si può comprendere la sua natura dualistica: da un lato la vita, l’ottimismo, la gioia, dall’altro la morte, il pessimismo, la tristezza.

Lo sfondo è ovviamente una riproduzione del famoso dipinto di Delacroix “La Libertè guidant le peuple”, con la sovrapposizione della scritta “Viva la Vida”, ispirata dall’ultimo quadro realizzato da Frida Kahlo.

Eugène Delacroix – La Libertè guidant le peuple
Frida Kahlo – Viva la Vida

Jeff Beck Group –  BECK-OLA

Nel 1968 uno dei migliori chitarristi rock di tutti i tempi, Jeff Beck, fondò una band con Rod Stewart, Ron Wood e Aynsley Dunbar.

Il loro secondo e ultimo album, Beck-ola, riprende la seconda versione della famosa “Mela verde” di Magritte.

   Smashing Pumpkins – Mellon Collie And The Infinite Sadness

“Mellon Collie” E’ il maggior successo commerciale della band The Smashing Pumpkins. Sulla sua copertina, creata appositamente da John Craig, emerge su una stella una figura femminile. Per  rappresentarla Craig si lasciò influenzare da due quadri molto noti: “Santa Caterina d’Alessandria” di Raffaello, per il corpo, e “La fedeltà” di Jean-Baptiste Greuze, per il viso.

Jean-Baptiste Greuze – La Fedeltà
Raffaello Sanzio – Santa Caterina d’Alessandria

Rod Stewart – A night on the town

Le Moulin de la Galette di Renoir divenne nel 1976 l’oggetto perfetto da rappresentare sulla copertina del settimo album di Rod Stewart. Si riconosce al centro dell’immagine un giovane Stewart illustrato con degli abiti d’epoca.

L’album, nonostante abbia generato molte controversie e polemiche per via dei testi di alcune tracce, viene considerato come uno dei migliori lavori del cantautore londinese.

Le Moulin de la Galette – Pierre-Auguste Renoir

The White Stripes – De Stijl

Il “De Stijl” era un movimento artistico olandese del primo Novecento, di cui il più famoso esponente fu Mondrian.

Jack White, prima di realizzare il disco, si era da poco appasionato al movimento e al pittore tedesco, e basta guardare di sfuggita la copertina dell’album per cogliere il riferimento “allo Stile” di Mondrian.



Piet Mondrian – Composizione con rosso, giallo e blu

OSIBISA by Roger Dean

Roger Dean è un artista inglese che realizzò diverse copertine musicali e loghi per diverse aziende e brand come Tetris e Virgin. Dopo gli studi da architetto, tra i primi lavori di Dean ci fu quello per gli Osibisa, tra i primi gruppi afro-rock noti a livello mondiale.

Sullo sfondo dai toni caldi che ricorda un tramonto nella savana, appaiono due elefanti volanti dalle ali colorate e dagli occhi rosso intenso, tanto magici quanto minacciosi.

Yes- Tales from Topographic Oceans by Roger Dean

L’astmosfera onirica dei paesaggi di Roger Dean è di nuovo protagonista sulle copertine. Questa volta su quella del sesto album degli Yes, per i quali Dean disegnò anche il noto logo.

E’ buio, ma il cielo è ricoperto di stelle. Il paesaggio si direbbe deserto, se non fosse per quei pesci che sembrano nuotare sospesi nell’aria. La copertina venne votata, in un sondaggio online, come la migliore copertina di tutti i tempi secondo i lettori di Rolling Stone.

Velvet Underground & Nico by Andy Warhol

Nonostante abbia venduto solo 30 mila copie nei 5 anni dalla pubblicazione, VELVET underground & Nico ha raggiunto una fama tardiva diventando un caposaldo del genere.

Tra le tematiche centrali, le droghe e il sesso, come è anche evidente dall’esplicita copertina e dalla scritta “sbuccia lentamente e guarda”. La copertina è di Andy Warhol, che fu anche produttore del disco.        

JONI MITCHELL – TURBULENT INDIGO

Migliore album pop dell’anno ai Grammy Awards, Turbulent Indigo è uno degli ultimi album pubblicati dalla cantautrice canadese. Il tema di fondo sono i problemi della società del ventesimo secolo.

Sulla cover vediamo la Mitchell al centro di un quadro raffigurata come Van Gogh nel suo “autoritratto con l’orecchio bendato”.

Vincent Van Gogh – Autoritratto con l’orecchio bendato