Laetitia Ky

Immagine di Laetitia Ky (foto dal web)

Laetitia Ky “l’arte che parte dalla testa”

Laetitia Ky: l’artista ivoriana che crea fantastiche sculture intrecciando la sua folta chioma afro

Ci sono oggetti, volti, figure intere, e c’è anche un bel dito medio nelle sculture di capelli di Laetitia Ky. Lei è una giovane artista della Costa d’Avorio e questi sono i suoi bellissimi capelli che lei intreccia e aggiusta per creare tutto ciò che le viene in mente.

L’arte è veicolo per eccellenza di emozioni, di simboli e di messaggi e Laetitia Ky ha scelto come tela i suoi capelli afro, quegli stessi capelli che una certa tradizione culturale vuole che le donne nascondino con le parrucche. Ma Laetitia, che ha imparato da bambina a sistemarli, non li nasconde bensì li eleva a strumento di comunicazione artistica. Modellando i suoi capelli l’artista modella i suoi pensieri contro i pregiudizi e gli stereotipi.

Laetitia si è fatta conoscere attraverso i profili social sui quali pubblica gli scatti delle sue opere. Le foto rappresentano il suo stato d’animo, il suo punto di vista su quanto le accade intorno. Non mancano riferimenti al suo paese d’origine, alla condizione femminile, alla lotta di classe e di genere.

Quando la tradizione non fa una piega

Il messaggio di Laetitia Ky parte da una visione più ampia del concetto artistico di acconciatura, il modo di acconciarsi i capelli, infatti, nella cultura dei popoli africani affonda le sue radici nella simbologia e nella spiritualità di un gesto sociale, che mentre a noi può sembrare puramente estetico, per loro ha un significato profondo.

Il modo in cui si intrecciano i capelli definisce il rango sociale, la religione, lo stato civile, insomma, una vera e propria carta di identità. Quella identità che ai tempi della schiavitù veniva continuamente violata partendo proprio dalla rasatura completa dei capelli, ciò rendeva più “curata” la merce agli occhi dei compratori.

Quando poi i capelli cominciavano a ricrescere gli schiavi cercavano di aggiustare i propri capelli con acconciature che permettessero a quei “fastidiosi e voluminosi” ricci di essere domati. A poco a poco quelle acconciature divennero simbolo di libertà, si perché gli schiavi potevano addirittura comunicare tra loro attraverso i disegni creati con quelle acconciature. Con il tempo questo modo di portare i capelli è diventato un simbolo, uno stile di appartenenza che rappresenta il proprio ruolo all’interno della tribù.