Finocchi, foto di Salvatore Navone

Finocchi, foto di Salvatore Navone

Lasciatevi infinocchiare, il vostro organismo vi ringrazierà!

Usi e consumi del finocchio, la pianta erbacea più antica del Mediterraneo.

Chi non apprezza il finocchio, l’ortaggio facile da sgranocchiare, piacevole da accompagnare (magari anche a una bella bistecca!). L’importate è lavarlo con cura per eliminare tutto il terreno che è contenuto al suo interno. Col classico condimento – olio, sale e limone quanto basta – diventa un contorno che può accompagnare la cena, semplice da preparare, ma pieno di gustoso. Mangiato assoluto è un ottimo spezza fame, che piace a grandi e piccini; è risaputo, infatti, che i bambini non amano la verdura, ma  spesso gradiscono mangiare finocchi. Ma quali sono le proprietà e i benefici di questa pianta erbacea che cresce nelle campagne?

La coltivazione della semina del finocchio avviene nei mesi di febbraio e marzo su terreni che devono essere ricchi di fosforo, trattati con concimi fosfatici, azoto  e potassio, ma non in quantità eccessiva. L’humus deve essere bagnato in maniera costante, con quantità  d’acqua non troppo copiose; per evitare che si possano verificare fenomeni di ristagno. I frutti della semina si raccolgono a settembre,  anche se il finocchio si può trovare in quasi tutti i periodi dell’anno.

Le proprietà del finocchio sono molte, infatti, questo ortaggio è estremamente benefico per la salute, contiene un’elevatissima quantità d’acqua e numerosissime sostanze nutritive; inoltre il finocchio, è un vegetale povero di calorie, che può essere inserito in qualsiasi regime dietetico ipocalorico;  la sua presenza fibrosa lo rende adatto ai processi  digestivi e utile per l’intestino: chi di voi non ha mai preparato una tisana al finocchio per digerire il pranzo della nonna?

L’elevata presenza di vitamine e minerali lo rende un alimento raccomandato soprattutto per le sue qualità depurative. Ricco di flavonoidi e fitoestrogeni, sostanze di vitale importanza per controllare attivamente il metabolismo degli  ormoni femminili, il finocchio migliora la regolarità del ciclo mestruale e la secrezione del latte durate la fase del puerperio.

Per quanto concerne l’apparato respiratorio, il finocchio è utilizzato per la cura alle infezioni delle vie aeree, tonsillite, tracheiti, bronchiti, soprattutto per il suo efficace effetto espettorante, ottimo anche a livello dell’apparato renale dove i semi di quest’ortaggio vengono consigliati soprattutto per la loro attività diuretica.

E se tutti questi benefici non vi dovessero bastare? Niente paura, il finocchio ha un altro asso nella manica: oltre a essere curativo ha anche in ottimo sapore!

Ma perché allora il finocchio, con tutte le sue virtù, genera un verbo di accezione così negativa come infinocchiare? Ve lo siete mai chiesto? Il motivo è semplice: il finocchio altera la funzionalità delle papille gustative, quindi, dopo aver mangiato finocchio, tutto sembra più buono e più dolce. In passato, gli osti non troppo onesti erano soliti offrire finocchi agli avventori prima di servire loro pessimo vino, per mitigarne il gusto. Da qui il termine infinocchiare.