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Storia di un movimento, l’ascesa del calcio al femminile

Un movimento in costante crescita

Gli ultimi mondiali di calcio femminili disputati in Francia hanno avuto un grande riscontro, un po’ in tutti i paesi la gente si incontrava e vedeva le partite o quanto meno si è informata su quale sia stato il risultato delle loro ragazze al mondiale. Ma andiamo a vedere quali sono state le fasi che hanno caratterizzato la crescita del movimento calcistico femminile.

Per la prima volta le donne hanno cominciato a giocare a calcio in una fabbrica inglese: siamo nel bel mezzo della prima guerra mondiale, e con gli uomini impegnati al fronte, le donne sono costrette a lavorare in fabbrica. Così nel cortile della “Dick Kerr” che produce munizioni, durante una pausa, un gruppo di donne inizia per la prima volta a giocare a calcio. In seguito le donne hanno giocato in maniera non ufficiale, sfidandosi prima a squadre in tornei nazionali e poi disputando qualche gara internazionale. Il primo mondiale ufficiale fu giocato in Cina nel 1991.

Oggi sono ben 29 milioni le ragazze che giocano a calcio in tutto il mondo, ed è diventato lo sport di squadra più praticato dalle donne. Certo ci sono ancora molti passi in avanti da fare, soprattutto in Europa, per livellare le calciatrici ai colleghi uomini: gli stipendi sono molto bassi rispetto ai giocatori, ma è anche vero che il salario di questi ultimi è spropositato, le solite frasi sessiste poi accompagnano talvolta le partite delle atlete, con luoghi comune del tipo: “il calcio non è uno sport per signorine” o “a calcio non si gioca in minigonna”.

Oggi si sta cercando di colmare questo gap attraverso l’inserimento di più donne nella governance FIFA, che gestisce le competizioni più importanti a livello mondiale, ovvero attraverso una “gender equality action”. Il movimento è molto più sviluppato negli Usa, la nazionale femminile statunitense si è aggiudicata il campionato mondiale appena terminato, le donne americane riescono a raggiungere risultati analoghi se non superiori a quelli degli uomini, proprio per questo le giocatrici hanno chiesto alla Federazione di prestare maggiore attenzione alla qualità e alla quantità di allenamenti, partite, ritiri e strutture così da metterle alla pari coi colleghi maschi. Allo stesso modo l’Europa e l’Italia stanno cercando di recuperare terreno rispetto all’America, esempi sono il mondiale femminile che si è tenuto in Francia e che è stato trasmesso da molte pay TV europee, Sky che in Italia ha trasmesso tutte le partite del mondiale femminile ed ha impostato come sigla nel periodo del mondiale l’inno delle azzurre.

Finale mondiale 2019