Dr Dre al coachella 2012

“2001” di Dr Dre: un classico senza tempo.

Uno dei pionieri del Gangsta rap. Dr Dre e il disco che ci racconta la sua vita.

2019, Inghilterra. Un collettivo di musicisti orchestrali decide di rendere omaggio a vent’anni dalla sua pubblicazione a quello che considera uno dei migliori album hip hop di sempre, “2001” di Dr Dre. Eppure nel 1999, l’obiettivo del Dottore era quello di zittire tutte le voci che lo consideravano un produttore fallito ancorato agli anni ’80. 

Nato come deejay, nel 1986 Dr Dre, pseudonimo di Andre Young, fonda con il suo amico Eazy-E, i Niggas with Attitude, rivoluzionando l’America, nel bene e nel male, con il gangsta rap. Un genere musicale che fa luce sugli aspetti più degradanti delle periferie statunitensi, in modo particolare su Compton, nella contea di Los Angeles. Nei primi anni ’90 abbandona il gruppo, fonda una nuova etichetta, la Death Row Records, famosa per aver rappresentato il cantante 2PAC ed aver avuto un ruolo primario nella faida tra east e west coast. Così pubblica il suo primo lavoro da solista “The Chronic”, il cui singolo “Nuthin but a G thang” è tutt’oggi al sesto posto nella classifica dei migliori brani hip hop di sempre stilata da Rolling Stones, con una giuria di esperti del genere.

Dal 1992 al 1999 non pubblica album, forse questo il motivo per cui in molti lo credono una stella del passato. Ma cos’è che spinge un uomo a trasformare la pressione ed il malcontento in un successo decennale? Il tanto lavoro. Semplice. Andre Young ha usato la sua passione per la musica convogliandola nella produzione e beatmaking, scelti da vero e proprio stacanovista come gli unici suoi principali obiettivi, campionando successi funk, soul e dando inizio ad un nuovo modo di fare hip hop. Secondo Chuck D, rapper e produttore newyorkese, con Dre si è passati dall’era del crack, in cui era tutto veloce e sballato, all’era dell’erba in cui è tutto più rallentato e morbido. Il forte legame con la marijuana è evidente in ogni aspetto dell’album “2001“. Dalla copertina con il simbolo della foglia verde, all’interno del cofanetto in cui è presente una foto di Dre nello studio di registrazione con la faccia letteralmente immersa in una busta total green.

Un altro legame forte presente nell’album è quello con la sua città natale. Nel brano “The Watcher” racconta di come si sia allontanato e come non possa essere biasimato. “Come ti sentiresti se i neg** ti volessero morto?” oppure “I poliziotti sono ansiosi di mettere i neg**  in manette , vogliono impiccarci, vederci morti, renderci schiavi, tenerci intrappolati nello stesso luogo in cui siamo cresciuti”. Da ragazzino di Compton è divenuto CEO (amministratore delegato) di Aftermath (etichetta discografica) e Beats electronics (linea di cuffie e casse audio), diventando nel 2017, secondo Forbes, la terza figura più ricca dell’industria con un patrimonio di 740 milioni di dollari.

Nonostante il successo non ha dimenticato le sue origini. Con Jimmy Iovine, fondatore della Interscope records (sussidiaria della Universal, nonché storico tecnico del suono e produttore) ha voluto e permesso la realizzazione di una scuola che potesse dare un futuro alternativo ai giovani nati nelle sue stesse condizioni. Con “Xxplosive” o “Fuck you” passiamo ad un contenuto decisamente meno impegnato, che probabilmente mette in secondo piano grazie alla produzione accattivante, con i campionamenti di Soul Mann and the brothers e Just-Ice e con le collaborazioni di Nate Dogg e Snoop Dogg, il cui primo esordio risale a “The Chronic” e grazie al quale comincerà un sodalizio e un forte legame con Dre. Con “Still Dre” e “Forgot about Dre” si intuisce il vero stato d’animo di Andre. Si giustifica, per così dire,  per il tempo lontano dalla musica, ricordando come abbia nel giro di pochi anni fondato due etichette discografiche e lanciato artisti come Eminem, presente in due brani dell’album.

Video da Youtube.

“Next Episode” è un riferimento all’ultima frase pronunciata da Snoop in “Nuthin but a G thang”, ed oltre ad essere diventata un caposaldo del genere, spopolando perfino come meme sui vari social network, contiene  un campionamento di David Mccallum “The Edge”, brano dalle influenze jazz e blues del ’67, dimostrando l’allontanamento di Dre dal mondo funky. Con “Message” la cui produzione è di Lord Finesse, ci viene mostrato qualcosa di più interessante rispetto a “ The Car bomb” “Pause for porno” “Ed-ucation” pezzi riempitivi, sulla cui lirica è meglio non soffermarsi. Il tema è la perdita di un amico caro (forse Eazy E? morto a 30 anni di Aids) cullato dalla voce melodiosa di Mary J Blige.

Potremmo definire il lavoro fatto in 2001 come la dimostrazione che certi progetti hanno bisogno di più tempo e dedizione, e che talvolta l’attesa è necessaria per creare un prodotto che resista al tempo, e che ispiri nuovi artisti , anche di genere diametralmente opposto, come in questo caso , nel creare nuova arte.