Un libro al giorno toglie il medico di torno

Perché devo leggere?
Non basta già quello che faccio a scuola?
A cosa mi serve leggere altri libri?

Sono solo alcune delle domande più diffuse tra bambini.

Parlare di letteratura per l’infanzia significa addentrarsi in un universo insolito, a volte poco conosciuto, spesso poco considerato, ma di sicuro di grande fascino.

Fin da piccola mi è sempre piaciuto leggere ad alta voce, poter condividere ed entrare in sintonia con l’altro, cambiare il tono della voce e il ritmo della narrazione, dare voce e mimica ai diversi personaggi, così da rendermi la storia più viva e interessante.

Leggere ad alta voce è il modo più efficace per appassionare un bambino ai libri e alle storie, sviluppando in lui prima il piacere e il desiderio e poi la capacità autonoma di leggere.

L’abitudine alla lettura crea elementi positivi per sviluppare la fantasia e l’immaginazione e il libro nell’età dell’infanzia può essere foriero di esperienze sensoriali (tattili, visive, uditive) e anche emozionali (sorpresa, paura) e morali (messaggi educativi). È bene che la lettura diventi un appuntamento fisso, un rituale anche di pochi minuti, che il bambino aspetta e desidera, ad esempio prima del sonnellino pomeridiano, dopo i pasti o alla buona notte.

Ciò su cui è importante soffermarsi maggiormente sono le diverse tipologie di libri per bambini e l’albo illustrato, che a mio parere è quello che risulta più adatto se si vuole coinvolgere il bambino in modo libero e spontaneo, ma pur sempre interessato, anzi forse è proprio quello che serve ai bambini per imparare a fare i primi passi da soli, nel loro individuale percorso verso la lettura.

Ma non si può non trascinare con sé anche Gianni Rodari e la sua Grammatica della Fantasia: in una scuola sempre più governata da un atteggiamento conservatore, un messaggio rivoluzionario e, per di più, esplicito è quello di cui abbiamo bisogno!

Rodari è infatti uno scrittore completo, con una sua precisa evoluzione, modelli letterari ben precisi, specifiche influenze biografiche sulla sua opera, con una lingua peculiare, una forma e delle tecniche di invenzione fantastica ben precise e sono convinta che la sua opera sia a tutti gli effetti letteratura, senza etichette che lo confinino in sottogeneri.

Ma questa è un’altra storia.

Serena Palmese
Fonte copertina: Pixabay