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Piccolo vademecum da distrazione: come combattere la noia da restrizioni

Consigli utili e suggerimenti per trascorrere questo tempo in armonia con noi stessi e ciò che ci circonda

Era il febbraio 2020 quando i mass media iniziano a parlare insistentemente di questo nemico invisibile che si stava diffondendo a grandi falcate in Italia e nel mondo, diventando ciò che tristemente ormai è noto ai più. Dal paziente 1 alla escalation di ricoveri in terapia intensiva, con annesso e connesso personale medico sotto pressione, ne è passato di tempo e noi cominciamo a sentirne gli affetti di questi tempo non vissuto che provoca smarrimento e di angoscia.

Come fare per superare tutto questo?

Le distrazioni sono tante, grazie a Dio, soprattutto nell’era di internet. I più nostalgici sceglieranno sicuramente soluzioni più vintage, come la lettura di un buon libro, che è un ottimo diversivo che allontana dalla realtà e allo stesso tempo, allarga le vedute dell’essere umano, ma anche sperimentare ricette di cucina può essere un ottimo passatempo, così come scrivere, dipingere, fare ginnastica, esercitare la mente con rebus e cruciverba, senza dimenticare la signora musica che ha un potere incredibile sulle nostri menti (e tra poco vi diremo il motivo).

 Nella prima ondata della pandemia, per lottare contro l’isolamento e sentirsi vicini, si sono organizzati flash mob dai balconi delle proprie case, ognuno ha dato sfogo al proprio malessere cantando, suonando, e anche stonando (ndr) ritrovando nella musica quel linguaggio universale che rende uniti e solidali.

Tuttavia, però, questi rimedi non sono bastati e il numero di persone che si sono rivolte ad uno psicoterapeuta è sensibilmente aumentato nell’ultimo anno. Le restrizioni e la paura del futuro hanno provato effetti deleteri sulla mente umana. Ma perchè? Qual è il meccanismo che scatta in noi? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Lucia Borriello.

Dottoressa, perchè è così difficile restare a casa?

“La difficoltà dipende da tanti fattori che si intrecciano tra loro, sia di carattere strettamente individuale, sia di tipo sociale, nonchè di tipo logistico. Intendo dire che intervengono sia aspetti puramente materiali, come il tipo di casa in cui si vive (ampiezza, presenza di spazi privati all’aperto, possibilità di avere angoli personali riservati), sia aspetti che riguardano altre dimensioni, come la propria personalità la capacità di adattamento, il rapporto che si ha con i limiti e con i divieti, le proprie abitudini sociali e, aspetto da non sottovalutare, la qualità delle relazioni presenti con i conviventi”.

Nell’ultimo anno l’acquisto dei giochi da tavolo ha subìto un incremento del 30% rispetto al 2018. Che ne pensa?

“I giochi da tavolo rappresentano un modo molto costruttivo per trascorrere il tempo perché consentono di rafforzare le relazioni tra i partecipanti e di scoprire aspetti di sé e degli altri che difficilmente vengono fuori nella quotidianità. Quanto la pratica del gioco incide sul benessere del singolo, dipende molto dal livello di gradevolezza sperimentato, ossia il piacere nel trascorrere del tempo in quel modo è il primo criterio da tenere in considerazione per far sì che questa attività faccia star meglio”.

“Essere zen“: ormai questa frase è quasi un must nel discorsi che riguardano lo stress. Ma quanto aiuta il rilassarsi basato sulla respirazione?

“Le tecniche di rilassamento basate sulla respirazione sono sempre un valido strumento per facilitare il raggiungimento di un certo equilibro psicofisico grazie al fatto che aiutano ad entrare in contatto con il proprio corpo, ritrovando una fonte di energia spesso dimenticata. Dunque anche in situazioni come quella che stiamo vivendo possiamo aiutare ad affrontare la giornata con maggior serenità, sempre se eseguite con attenzione e concentrazione, magari aiutandosi con la musica per trovare l’atmosfera giusta”.

Proprio a tal proposito, per avere maggiore consapevolezza di ciò, abbiamo ritenuto opportuno l’intervento di un musicoterapeuta, il dottor Vincenzo Greco che ci spiega:

“Anche se il settore musicale in questo periodo è stato fortemente penalizzato dall’impossibilità di poter assistere a manifestazione dal vivo, la musica nella sua essenza è rimasta immune al COVID, anzi è riuscita a colmare momenti di sconforto, solitudine e mancata aggregazione. La musica produce endorfina, una sostanza chimica che stimola le aree celebrali che producono piacere all’organismo e funziona anche come inibitore del dolore fisico. In questo preciso periodo ascoltare musica cancella i pensieri negativi. Di tutte le arti la musica è quella più capace di evocare emozioni. Che sia gioia, commozione, serenità, eccitamento e malinconia. Tutto questo si muove dentro di noi, spesso la musica è un rifugio capace di attutire o amplificare il dolore al fine di appagarci.”

Che tipo di musica consiglia di ascoltare per rilassarsi?

“Ognuno di noi sceglie di ascoltare un genere o un tipo di musica in base allo stato d’animo del momento per accoglierlo o per contrastarlo. Io consiglio la musica classica ed in particolar modo Mozart. Essa genera una serie di stimoli soprattutto nei bambini. Infatti è stato studiato che ascoltare Mozart attiva diverse aree del cervello e trasmette incoraggiamento, allegria e positività. L’ascolto della Sonata in re maggiore per due piano forti k 448 la trovo particolarmente recettiva e funzionale per tutti.

Ringraziamo gli esperti che sono intervenuti per la stesura di questo articolo e vi lasciamo, come suggeritoci, con la Sonata in re maggiore che, speriamo, possa aiutarvi a rilassarvi… almeno per questo week-end!