La letteratura cinese in Italia

Cosa leggere per saperne di più sulla Cina

Chi non conosce o conosce poco la lingua e la letteratura cinesi, difficilmente entra in libreria e si avvicina alle opere di autori come Yu Hua, Mo Yan, Jung Chang e Qiu Xiaolong.

Foto di Nancy Ceglie

Quelle file di scaffali saranno forse popolate soltanto da studenti universitari, da persone che si sono trovate lì per caso e, più raramente ma fedelmente, da amanti e cultori. Non tutti sanno, quindi, che i nomi appena citati appartengono a letterati di fama mondiale. Ognuno di essi ha offerto un interessantissimo spaccato della Cina e si è imposto sulla scena internazionale, spesso entrando persino in contrasto con il governo del proprio paese. È per questo che leggere un libro di letteratura cinese significa entrare in contatto con un mondo lontano e trovare risposta ai numerosi interrogativi che, soprattutto negli ultimi anni, affollano le menti degli occidentali. Quali sono le differenze e le assurdità o le contraddizioni di questo popolo che è riuscito ad imporsi sotto vari punti di vista sulla scena internazionale?

Cosa dovrebbe leggere una persona che non conosce il mondo cinese e vorrebbe saperne di più?

Uno degli argomenti più spinosi per gli occidentali è certamente quello della politica del figlio unico. Dal 1979 ai cinesi è stato impedito di avere più di un figlio, allo scopo di arginare il forte incremento demografico che la nazione stava vivendo. Negli ultimi anni le sanzioni sono diventate principalmente pecuniarie e il governo si impegna ancora molto al fine di scoraggiare l’allargamento delle famiglie a più di due figli. Per comprendere cosa accadeva nella Cina degli anni più spinosi della politica del controllo delle nascite, certamente illuminante risulta il romanzo “Le rane” scritto dal premio Nobel Mo Yan, uno degli autori cinesi più conosciuti nel panorama della letteratura mondiale. Se, invece, si vuole fare un viaggio più introspettivo, riflessivo e filosofico tra ambientazioni naturali e suggestive, tra i villaggi delle zone più remote della Cina, è certamente consigliato “La montagna dell’anima” di Gao Xingjian.

“La Cina in dieci parole” Yu Hua

Uno dei testi più brillanti, esplicativi e di semplice lettura è senz’altro “La Cina in dieci parole”, scritto dal celebre Yu Hua. Chi conosce la letteratura cinese sa che questo autore è l’emblema della letteratura cinese contemporanea: ha fornito, negli anni, uno spaccato storico e culturale del suo paese senza eguali, raccontando con lucidità eventi che ha vissuto in prima persona in forma romanzata. È con “La Cina in dieci parole” che mette da parte la scrittura romanzesca e, con un forte realismo, scrive un vademecum del proprio paese, inquadrandolo in dieci parole chiave che servono a comprendere come la Cina abbia vissuto, e stia tutt’ora vivendo, un cambiamento senza eguali avvenuto nel giro di circa quarant’anni.

Un occidentale avrebbe dovuto vivere quattrocento anni per assistere agli stravolgimenti che i cinesi hanno visto in appena quarant’anni” 

Questa citazione fa ben comprendere come la Cina si sia evoluta a dei ritmi sorprendenti negli ultimi anni: è certamente complicato riuscire a seguire i ritmi di una società così ansiosa di crescere e mutare, di evolversi al punto da dominare la scena economica mondiale. Grazie a quest’opera, il lettore occidentale riesce a trovare risposta a moltissime domande relative al mondo cinese: si parlerà del concetto di popolo per i cinesi, di leadership e di rivoluzione e si tratterà anche l’argomento relativo al tarocco, spesso associato all’immagine della cinesità.

“Mao Zedong è arrabbiato”

L’ultima uscita di Yu Hua si intitola “Mao Zedong è arrabbiato”: anche quest’opera, sulla scia del precedente “La Cina in dieci parole” fornisce, attraverso il racconto di aneddoti tratti dalla vita dell’autore, uno spaccato della Cina contemporanea. Il titolo serve a sottolineare i cambiamenti che la Cina ha subito nel corso degli ultimi anni che, a parere dell’autore, porterebbero il sempiterno leader Mao Zedong ad essere fortemente contrariato e deluso.

La letteratura femminile in Cina

Anche la letteratura femminile cinese ha donato dei preziosissimi doni utili alla conoscenza della storia e dei misteri della Cina: “Cigni Selvatici” è un romanzo autobiografico scritto da Jung Chang, autrice cinese che decide di raccontare gli eventi che hanno coinvolto la Cina del XX secolo attraverso le storie di vita di tre donne: sua nonna, sua madre e lei stessa. Grazie a quest’opera, tuttora censurata in Cina per il racconto realistico di eventi che il governo non accetta di riconoscere, ma che spopola nel resto del mondo con traduzioni in moltissime lingue, è possibile conoscere eventi che hanno coinvolto il paese dal 1920 al 1980 e analizzarli dal punto di vista di un cittadino cinese coinvolto in prima persona.

La Cina raccontata dagli scrittori italiani

Oltre ad opere scritte da autori di nazionalità cinese, può rivelarsi interessante osservare la Cina dal punto di vista di un giornalista occidentale, Tiziano Terzani: principalmente ne “La porta proibita” racconta molti aspetti di quel paese che dapprima lo ha ospitato e, successivamente, accusato di insulti contro il governo e il presidente Mao e quindi rieducato e cacciato. Leggere di una Cina raccontata da un italiano può certamente aiutare per l’accostamento più semplice al personale punto di vista del lettore, per le associazioni di significato meno articolate e più immediate e per avvicinarsi, in maniera più controllata e guidata, a quel mondo così, forse, solo apparentemente troppo lontano dal nostro. Questo breve articolo fornisce soltanto qualche piccolo consiglio su letture che possano iniziare alla cultura cinese, ma non risulta affatto esaustivo rispetto ad una letteratura floridissima quale effettivamente è quella della Cina. Numerosissimi sono i romanzi più antichi, considerati il caposaldo della letteratura cinese, così come i saggi, i racconti, gli altri romanzi di tutti i sopracitati autori che, ancora oggi, rappresentano uno strumento validissimo per studiare, comprendere e amare la Cina.