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DAL COVID19 ALLA “SPAGNOLA”. ECCO TUTTE LE QUARANTENE CHE ABBIAMO SUPERATO

Il contagio da Sars-Cov-2 non può essere più considerato un’epidemia

Il Direttore Generale dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha annunciato quello che è sotto gli occhi di tutti da molto tempo: il contagio da Sars-Cov-2 è pandemico. Importante precisare che Covid-19 non è il nome del virus (come la maggior parte dei media fanno intendere) bensì la polmonite che attacca direttamente gli alveoli polmonari causata dall’infezione da Sars-Cov-2. Per rendere chiara la differenza possiamo paragonare il virus all’HIV, la malattia all’AIDS e gli asintomatici ai sieropositivi che, però, possono rappresentare un veicolo d’infezione.

Non tutti conoscono la differenza tra epidemia e pandemia: la prima è una diffusione rapida, in una zona più o meno vasta, di una malattia contagiosa mentre la seconda è un’epidemia con tendenza a diffondersi rapidamente attraverso vastissimi territori o continenti. La dichiarazione di pandemia avviene, quindi, solo quando un patogeno arriva in tutti i continenti e, contemporaneamente, aumenta vertiginosamente il numero dei contagiati. Ed è proprio quello che sta avvenendo. Dalla fase iniziale in cui il virus circolava solo in Cina e in parte dell’Asia siamo passati ad una fase in cui tanti paesi stanno registrando numeri altissimi di persone infette, in terapia intensiva e di morti. Oltre alla Cina (che ha annunciato di aver raggiunto il picco) al momento i paesi maggiormente colpiti sono l’Italia, l’Iran e la Corea del Sud ma anche la Spagna, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti nelle prossime due settimane, con molta probabilità, cominceranno a trovarsi in difficoltà e a dover prendere delle misure simili a quelle prese dal governo italiano per limitare il contagio.

Il nuovo Coronavirus (chiamato così perché sembra una corona), a dispetto di tutte le teorie complottistiche e al limite della fantascienza, proviene dal pipistrello (incubatore naturale di virus per via del suo potente sistema immunitario che rende i virus inoffensivi senza ucciderli) ed è passato all’uomo attraverso il pangolino. Anche il virus responsabile della SARS (severa sindrome respiratoria acuta) del 2002-2003 ha origine dal pipistrello mentre quello della MERS (sindrome respiratoria acuta mediorientale) ha origine dal cammello.

Per il Covid-19 non abbiamo né un vaccino né cura specifiche quindi l’unico strumento che abbiamo, al momento, è quello del contenimento del contagio (lavaggio frequente delle mani, non toccare occhi, naso e bocca, evitare i luoghi affollati, una vita sociale estremamente ridotta) e della quarantena dei malati e dei positivi al tampone. La parola quarantena significa “periodo, digiuno di quaranta giorni” e prende origine proprio in Italia, nella fattispecie nella Repubblica di Venezia la quale obbligava all’isolamento di quaranta giorni di navi e persone prima di entrare nella laguna di Venezia per prevenire la diffusione della temuta peste nera che colpì l’Europa tra il 1347 ed il 1353. Attualmente, lo sappiamo, la quarantena dura 14 giorni, ossia due settimane.

La peste nera fu una pandemia nata, forse, nel 1346 nel nord della Cina e che, attraverso la Siria, si diffuse in Turchia, Egitto e, successivamente su una vasta parte del continente europeo. Scomparve nel 1353 ed uccise quasi 20 milioni di persone. Altre epidemie celebri di peste si susseguirono nel corso dei secoli: quella del 1629-1633 che colpì l’Italia Settentrionale, raggiungendo anche il Granducato di Toscana e la Svizzera, è nota come “peste manzoniana” perché descritta ampiamente da Alessandro Manzoni nel celebre romanzo “I Promessi Sposi” nonché quella del 1656 che colpì il Regno di Napoli e descritta da Nino Leone ne “La vita quotidiana a Napoli ai tempi di Masaniello”. Inoltre, tornando nel XX secolo, come non poter menzionare l’influenza “spagnola” del 1918-1920 che su una popolazione mondiale di 2 miliardi colpì circa 500 milioni di persone e causò 100 milioni di morti. La letalità le valse la definizione di più grave forma di pandemia della storia dell’umanità, causando persino più vittime della stessa peste nera. Infine, per rimanere tra le epidemie e le pandemie celebri, nelle zone costiere di Campania, Puglia e Sardegna, tra il 20 agosto ed il 12 ottobre 1973, l’epidemia di colera provocò 278 casi con 24 decessi e danni sia d’immagine che economici per la città di Napoli. Nel pieno dell’emergenza Eduardo De Filippo compose in dialetto partenopeo un celebre sonetto intitolato “L’imputata”, dove si immagina un dialogo tra un giudice e una cozza portata a processo e che, a sua discolpa, denuncia la vera origine dell’epidemia.

Nonostante tutte le epidemie e le pandemie portino, inevitabilmente dei morti, come insegnano sia la storia che la scienza non durano per sempre. Sul web spopola l’hastag #andràtuttobene con cui, attraverso disegni, striscioni e cartelli disegnati da bambini si vuole diffondere un messaggio di speranza, un forte segno di ottimismo, positività e solidarietà virtuale perché si può essere uniti anche restando distanti. Ritorneremo ad abbracciarci quanto prima solo se siamo coscienti che ognuno di noi può davvero fare la differenza sia nel bene che nel male. Per il momento, cogliamo questo tempo come un’opportunità per riscoprire una passione accantonata, per stare un po’ con noi stessi, con i nostri cari, per iniziare a prenderci cura del nostro corpo facendo attività fisica in casa o iniziando a mangiare sano, ricominciando a leggere, etc. #Restiamoacasa per #stareassieme