Foto dal web

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Antonio De Curtis: il principe della risata.

Totò nasce a Napoli il 15 febbraio 1898. La madre Anna Clemente lo registra all’anagrafe come Antonio Clemente e nel 1921 sposa il marchese Giuseppe De Curtis che lo riconosce come suo figlio. Totò già da bambino non tarda a mostrare la sua vivace indole, tant’è che al collegio dove studia viene colpito con un ceffone da un maestro, che gli causa la deviazione del setto nasale conferendo quella tipica espressione che tutti conosciamo.

Totò inizia a recitare giovanissimo in piccoli teatri di periferia facendo imitazioni che inizialmente suscitavano poco entusiasmo. Proprio per questa sua delusione, a soli 16 anni decide di arruolarsi nell’esercito. La vita militare  fatta di rigidità e obbedienze non fa per lui, infatti con un escamotage riesce a farsi ricoverare evitando di partecipare allo scoppio della grande guerra. Forse da questa esperienza si inspira la famosa frase “siamo uomini o caporali?”

Alla fine della guerra Totò riprende a fare teatro e nel 1922 si trasferisce a Roma con la famiglia dove viene assunto per poche lire nella compagnia comica di Giuseppe Capece .

Il suo successo inizia al teatro Jovinelli dove debutta riscuotendo una fama che lo porterà nei migliori teatri d’Italia. La vera svolta avviene a Napoli grazie agli spettacoli in cui recita accanto a Titina De Filippo. La sua dote è quella di trascinare il pubblico in un vortice di battute entusiasmandolo fino al delirio. Però il successo popolare è in contrapposizione con la stampa, che lo accusa di buffoneria. Tuttavia per molti anni Totò recita accanto attori famosissimi con Anna Magnani e i fratelli De Filippo e interessandosi anche al mondo del cinema interpretando un centinaio di film.

Oltre a questo Totò ha scritto diverse canzoni tra cui  Malafemmena  e una raccolta di poesie “a livell”. Nel 1966 gli viene assegnato il nastro d’argento per l’interpretazione del film Uccellacci e uccellini, di Pier Paolo Pasolini, film per il quale riceve anche una menzione speciale al  festival di Cannes.

Purtroppo nella notte di sabato 15 aprile subisce un gravissimo infarto, che interrompe la sua carriera.

Totò saluta questa terra dopo vari attacchi cardiaci il 17 aprile alle  11:20; il corpo senza vita giunge a Napoli alle 16:30 dove, già all’imbocco autostradale viene accolto da una folla enorme.

Sulla bara, una bomboletta con la quale lui esordi, e un garofano rosso.

Viene trasportato nella Cappella De Curtis al Pianto, nel  cimitero delle Alture in località Capodichino.